Come organizzare i contenuti in modo che siano funzionali alle ricerche dell’utente? Il problema si pone con maggiore evidenza in siti ricchi di contenuti, e si aggrava quando tali contenuti sono disomogenei (differenti tipi di utenza, differenti servizi, ecc.). Se poi pensiamo che, molto spesso, il navigatore inizialmente non sa esattamente cosa cercare, ma si muove in un sito con obiettivi che vanno via via chiarendosi man mano che va avanti nella navigazione, secondo la strategia del “Berrypicking”, cioè come si muoverebbe in un bosco chi va per funghi, ecco che organizzare strategicamente le informazioni diventa fondamentale.
Per questo è utile prevedere una navigazione senza percorsi obbligati: i ragionamenti fatti dagli utenti a caccia di informazioni non sono tutti uguali, variano da persona a persona e quasi sempre non corrispondono alla logica pensata dall’ente o dall’azienda per strutturare i propri contenuti; le logiche interne spesso rispondono a criteri burocratici (nel caso della pubblica amministrazione) oppure di magazzino o di organizzazione del personale, mentre bisogna pensare al lettore e offrirgli molteplici strade per arrivare alla meta, altrimenti, se non fortemente motivato, abbandonerà il sito senza che la sua ricerca abbia avuto esito, magari con un senso di frustrazione o di insoddisfazione. E per far questo occurre progettare un’interfaccia che, sia nella struttura grafica sia nei contenuti testuali, dia questa possibilità: già nel 2001, su Immaginaria, parlavo della cosidetta “interfaccia permissiva“, adesso questo termine sembra caduto in disuso, come molte mode sul web, ma il concetto resta più che mai valido.