Intervista di Carlotta Caravaggi*
Perché hai deciso di scrivere questo libro?
Finora i segreti su come realizzare un sito web di successo erano racchiusi in libri destinati al pubblico dei professionisti del web, o anche ai web designer della domenica; in ogni caso a chi materialmente crea il sito, mentre il cliente che lo commissiona resta escluso dalla conoscenza.
Invece, non è così per altri settori. Se decidete di comprare un’auto nuova, passate in edicola e acquistate qualche rivista specializzata che vi informi sulle caratteristiche e prestazioni di ciascun modello; se volete farvi realizzare un abito su misura, prima guarderete i giornali di moda, individuando i modelli che vi piacciono di più, poi andrete dalla sarta, esporrete le vostre esigenze, farete vedere i ritagli di giornale, lei vi proporrà le soluzioni migliori per evidenziare i pregi e nascondere i difetti del vostro fisico, vi prenderà le misure e insieme andrete a comprare la stoffa più adatta per la stagione e per il modello; se volete farvi ristrutturare casa, acquistate qualche rivista di arredamento per trarre idee e spunti, soluzioni; poi vi affiderete a un architetto, o direttamente a un’impresa di costruzioni, e prima di procedere coi lavori verificherete il progetto (non fate come quel signore che, per sistemare la casetta in campagna, si affidò al muratore che gli fece un corridoio con due finestre, e due camere da letto senza finestre, ma con prese d’aria sul corridoio).
Su una rivista di arredamento troverete perché una soluzione è più funzionale di altre, ma non come costruire un muro, realizzare l’impianto elettrico, fare le tracce, scaricare i materiali, come richiedere i permessi necessari. Voi che dovete farvi realizzare un sito, andate in edicola e trovate decine di riviste dedicate a Internet alla computer grafica, tutte rivolte a chi lavora col pc, nessuna a voi, che non volete imparare a costruire un sito web (il vostro lavoro è altro, quando si rompe il rubinetto chiamate l’idraulico, per fare un sito vi rivolgete a un professionista), ma volete saperne qualcosa di più prima di spendere qualche migliaio di euro per un prodotto intangibile, che non potete provare come una macchina o un vestito…
Che tipo di lettore avevi in mente quando l’hai scritto?
il libro non è destinato a chi sceglie Internet fai da te, ed è nato da numerosissime chiacchierate e discussioni con persone (ingegneri, avvocati, commercianti, professionisti, dirigenti, impiegati, ecc.) che in un modo o nell’altro erano committenti di siti web e parlando del loro sito dimostravano una grandissima ignoranza nei confronti del mezzo Internet (com’è ovvio che sia: come fanno a conoscere un mezzo talmente nuovo? da quello che dicono tv e giornali?), e quindi magari facevano richieste assurde (tipo il colore Pantone) ma non si curavano di aspetti fondamentali per Internet… e alla fine erano tutti, in un modo o nell’altro, insoddisfatti.
Allora ho cominciato a scrivere una piccola guida, che col tempo è cresciuta fino a diventare un manualetto di 144 pagine: ma il destinatario è sempre lo stesso: il committente di un sito web, non chi vuole farselo da sé (per questa categoria di persone esistono già sul mercato svariate decine di libri, più o meno validi).
Infatti il mio non è l’ennesimo manuale per siti web fai da te, ma esattamente il contrario. Non dice come fare un sito web, ma cosa chiedere al professionista del web, come individuare il professionista giusto, come valutare un preventivo, ecc.
Il lettore che avevo in mente è quindi una persona che conosce molto bene il proprio mestiere (che faccia il commerciante o il preside, il costruttore o l’avvocato, il sindacalista o il fruttivendolo), e non sa nulla (come è ovvio) di Internet ma, siccome non vive fuori dal mondo, vuole dare alla propria azienda o organizzazione uno strumento in più: il sito web; e così come per rifare il bagno chiama l’idraulico e il piastrellista, per il sito web si rivolge… a chi? a un elettricista? (succede) a un grafico? all’amico tipografo? al figlio del vicino?
Il mio manuale viene a colmare il vuoto dell’esperienza e del buon senso che aiutano a individuare le giuste competenze nei mestieri tradizionali. Quando decidi di ristrutturare casa ti basta andare in edicola e trovi decine di riviste che ti danno idee, prezzi, ecc. Chi compra riviste di arredamento, dopo che si è chiarito le idee, si affida a un professionista, mica si arma di cazzuola e cappellino di carta e comincia a tirar giù muri!
Ma, ripeto, non è chiaro a tutti chi chiamare per il sito web: per alcuni è roba da informatici, ovvero di chiunque sappia accendere un pc; per altri, è roba da grafici/tipografi, oppure addirittura da elettricisti…
Inoltre, chi vive in un mondo lontano dalla rete non sa neanche che esista l’accessibilità e che sia obbligatoria per legge per alcune tipologie di sito (esperienze recentissime), e utile anche quando non è obbligatoria.
Questo libro non dice come fare un sito accessibile, ma dice “attenzione: fare un sito accessibile è vantaggioso per questi motivi, e in questi casi è obbligatorio per legge”.
Il mio manuale cerca di fare un po’ d’ordine, chiarire le idee, spiegare internet e i siti web a chi non ne sa nulla e non deve farseli da sé.
Credo che la difficoltà sia proprio questa: far capire che si tratta di un libro diverso dal solito…
Tu realizzi siti web da quasi 10 anni: perché solo adesso hai deciso di scrivere questo libro? Cosa è cambiato da allora?
Tutto. Internet è nata nel mondo universitario per permettere a studiosi di tutto il mondo di condividere le conoscenze, pubblicandole on line. Le connessioni erano lente e l’importante era avere a disposizione i documenti, le pubblicazioni scientifiche, senza preoccuparsi della forma, né tanto meno di attrarre lettori. Oggi la situazione è radicalmente cambiata: Internet non è più un mondo riservato a una nicchia di scienziati o appassionati smanettoni, non ci sono più solo le “home page” personali (ci sono passata anch’io, allora era ovvio che la propria casa nel web bisognava costruirsela da soli, o al massimo con l’aiuto di qualche amico; si era ai tempi del bricolage, e uno il bricolage se lo fa da sé: se va dal falegname non è più bricolage); Internet, oggi, è sempre più frequentato da “utenti” e ha bisogno di tanta serietà e professionalità da parte di chi progetta siti. E ha anche bisogno di clienti e “consumatori” consapevoli.
I lettori del tuo libro?
Esatto :-)
*Carlotta Caravaggi è Web Content Manager presso l’Università per Stranieri di Perugia